venerdì 8 ottobre 2010

appello alla partecipazione manifestazione 16 ottobre Roma

Clitor(i)dee-collettivofemminista-Bari:appello alla partecipazione manifestazione 16 ottobre Roma

Art. L'Italia è una Repubblica, fondata sulle lavoratrici!

Assistiamo da anni ad una politica governativa che vuole soltanto eliminare il potere dei lavoratori nei luoghi di lavoro cancellando ogni diritto e forma di tutela, provvedimenti che strumentalizzano la crisi per annullare le conquiste sociali, a partire da quelle ottenute con le lotte del movimento delle lavoratrici e dei lavoratori, e riportare la società in un passato in cui vale solo la legge del più forte e dei profitti.

E’ sufficiente pensare alla discussione in Parlamento sulle proposte del ministro Sacconi, che riguardano il collegato al lavoro, la sostituzione dei giudici e dei tribunali con arbitri, l’attacco allo Statuto dei lavoratori e la messa in discussione del diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di poter liberamente contrattare la propria prestazione lavorativa in azienda. Il lavoro diventa pura merce e ad appendice dell’impresa.

A Pomigliano,infatti, è iniziato un programma di smantellamento dei diritti fondamentali dei lavoratori che ha trovato il consenso dei poteri forti del nostro paese. L’inaccettabile accordo separato, firmato da Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic e Ugl, prevede gravi deroghe al contratto nazionale sugli orari di lavoro, sul trattamento di malattia, sull’organizzazione del lavoro. E Pomigliano è stato solo l’inizio per un attacco complessivo a tutto il mondo del lavoro che sono privati dei loro diritti, compreso il diritto di sciopero; ma il tutto viene giustificato in nome della globalizzazione !

La disdetta del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici è intento evidente della volontà politica e sindacati complici che vuole rendere il contratto nazionale lettera morta con la conseguenza che in futuro saranno gli accordi aziendali, e quindi i poteri forti a dettare regole senza limiti e in mancanza di una contrattazione sindacale che viene svuotata del suo ruolo all’interno dei luoghi di lavoro. La subordinazione del fattore lavoro al fattore capitale produrrà inevitabilmente riduzioni di manodopera, aumento della fatica e dello sfruttamento, utilizzo senza limiti delle forme precarie di lavoro, eliminazione di ogni forma di sicurezza e stabilità lavorativa.
Ed in questo settore, quando le aziende aprono le porte a processi di ristrutturazione Le donne sono le prime ad essere messe in cassa integrazione e/o ad andar via accettando anche piccole somme che gli uomini rifiutano a fronte di esodi incentivati. Ritmi e carichi di lavoro crescono, turni di notte, lavoro al sabato e nei festivi, , il controllo e il regime di comando nei reparti produttivi diventa sempre più ossessivo.
La maternità e il lavoro di cura, considerate solo come un costo aziendale e un impedimento alla produttività, sono fatte vivere alle lavoratrici come colpa e frustrazione professionale. E’ inesistente un intervento pubblico a sostegno del lavoro di cura, il peso del vivere quotidiano tra casa e lavoro viene scaricato sulle spalle delle donne in un contesto culturale che attribuisce alle donne un’inclinazione al lavoro di riproduzione o che considera il salario femminile un elemento marginale del reddito di una famiglia, perché tocca agli uomini mantenerla e alle donne averne cura.
L’attacco al contratto nazionale e la possibilità di deroghe allo stesso, in una situazione già discriminatoria per le donne, avrebbe l’inevitabile conseguenza di continuare a peggiorare ancor di più la condizione della donna nella misura in cui ogni potere decisionale viene conferito esclusivamente ai padroni.

Ed per questo che, Clitor(i)dee lancia questo appello a tutti lavoratrici, lavoratori, precari, disoccupati studenti, pensionati, associazioni per partecipare alla manifestazione del 16 ottobre a Roma …..per reagire in modo unitario e compatto a questo attacco del Governo .